Questa condizione clinica mostra i suoi sintomi nella regione posteriore mediale della caviglia e del piede.
A seconda del tipo di tendine preso in esame, segue uno specifico percorso fisioterapico, in linea di massima però i cicli terapeutici seguono tutti degli step, più o meno lunghi, in cui si applicano delle tecniche, con maggiore o minore intensità, integrate con esercizi e mezzi fisici che a seconda del caso seguono dosaggi e modalità applicative differenti.
Primo step
- In questa fase l’obiettivo è la riduzione del dolore e il controllo dell’infiammazione.
- Ghiaccio sempre più volte al giorno
- Massaggio trasverso profondo in cui si esegue manualmente la mobilizzazione di determinate aeree fasciali con l’obiettivo di ridurre ed eliminare eventuali restrizioni di movimento
- Tecniche miofasciali con gli IASTM tools: la parola “iastm” è l’acronimo di Instrument Assisted Soft Tissue Mobilisation, si tratta dunque di accessori (tools) di diversa forma, consistenza e materiale che utilizza il fisioterapista per trattare il tessuto miofasciale;
- Imezzi fisici più utilizzati sono:
- Le onde d’urto
- Gli ultrasuoni
- Il laserad alta potenza
- L’ipertermia
- La tecarterapia
- Elettroterapieantalgiche
Secondo step
Essendo stata ridotta la condizione infiammatoria, è possibile iniziare a lavorare sul recupero della funzione motoria.
In questa fase si iniziano ad effettuare lavori dinamici, solitamente si integra la mobilizzazione attiva del piede, con i mezzi fisici.
Si inizia ad impostare un lavoro di esercizi attivi, che in alcune condizioni è già introdotto dalla prima fase.
Terzo step
Una volta eliminati (o ridotti al minimo) i sintomi, e recuperata la funzione motoria si lavora sull’ottimizzazione della funzionalità del complesso piede-caviglia, eseguendo un training di esercizi specifici per la propriocezione e l’equilibrio.