Quando parliamo di tendinopatia del medio gluteo intendiamo quella patologia del tendine omonimo. Le statistiche indicano che questa problematica colpisce maggiormente la popolazione femminile sopra i 40 e i trail runner.
Si è visto che la morfologia del bacino femminile possa essere uno dei possibili fattori di rischio per lo sviluppo di tendinopatia glutea.
Nei runner, gli infortuni ai glutei si possono identificare solo con deficit tendinei, muscolari e della borsa trocanterica.
Il dolore si manifesta sulla parte laterale dell’anca, appena sopra il trocantere femorale del femore può estendersi fino alla zona laterale della coscia. Spesse volte la patologia può essere facilmente confusa con la borsite trocanterica.
Poiché il medio gluteo è uno stabilizzatore del bacino, esso si attiva quando avviene il carico della gamba. Per questo i sintomi possono manifestarsi in particolare durante la corsa, nelle fasi di discesa e salita.
La terapia più efficace è sempre quella di tipo conservativo. In un primo momento, si deve ridurre il carico e gli allenamenti (nel caso di atleti). Nella quotidianità è consigliabile non assumere posture che esercitano pressione sul tendine. Vengono fatti esercizi di rinforzo dei glutei, utilissimi per migliorare la performance e per prevenire altre patologie. Le donne sportive, inoltre, dovrebbero continuare l’attività fisica, evitando il riposo completo, dannoso per i tendini, perchè aumenta il rischio di “catabolismo tendineo”, una situazione che provoca la disorganizzazione delle fibre collagene di cui sono composti e mette i tendini più a rischio di lesioni.
Anche le onde d’urto sono considerate un trattamento sia nella riduzione del dolore, sia nella guarigione tendinea. Anche le infiltrazioni con corticosteroidi sono parte dei trattamenti conservativi che hanno l’obiettivo principale di ridurre il dolore e il sovraccarico tendineo. Solo nei casi in cui la terapia conservativa non risulta efficace, è indicato il trattamento chirurgico di riparazione dei tendini.