Alcuni gesti sportivi ripetuti o determinate condizioni biomeccaniche possono sottoporre il nostro scheletro a uno stress da sovraccarico funzionale, che non sempre i muscoli riescono ad assorbire, causando così un tipo particolare di frattura, meglio conosciuta come “frattura da stress”. Runner, ballerini, saltatori e giocatori di basket, sono tra gli sportivi più a rischio di fratture da stress. Questo rischio, però, esiste anche per chi non pratica attività sportiva e conduce una vita sedentaria, a causa di conformazione genetica o esiti di trauma, che possono condizionare un sovraccarico funzionale.
La frattura da stress si manifesta quando un osso normale e sano è sottoposto ad un carico di sollecitazioni ripetitivo nel tempo, creando uno squilibrio nei confronti della zona più esterna dell’osso.
Solitamente, le parti più colpite sono le ossa degli arti inferiori e dei piedi.
I principali fattori di rischio per le fratture da stress sono i seguenti:
- correre per molti chilometri;
- saltare ripetutamente su superfici rigide;
- intensificare improvvisamente la propria routine di allenamento;
La frattura da stress tende a manifestarsi con un dolore osseo persistente e non localizzato. Nelle fasi più avanzate, questo tipo di sintomatologia persiste ed è presente anche a riposo.
È importante allenarsi in modo graduale, tenendo conto dei fattori a rischio, indossare calzature idonee e scegliere attrezzatura sportiva consona all’attività.
Nello sport, la prevenzione è fondamentale, come deve essere il riconoscimento precoce di questo tipo di disturbo, poiché la tempestività del trattamento o accelerare i tempi di guarigione e ridurre il disagio del paziente.
Il trattamento delle fratture da stress è di tipo conservativo e il riposo deve essere prolungato. La corsa non può essere ripresa finché il dolore non è scomparso del tutto. Le tempistiche di guarigione variano da 4 a 6 settimane, poiché non tutte le fratture vengono diagnosticate nella stessa fase. A volte, viene consigliato l’utilizzo delle onde d’urto, che possono produrre effetti benefici a livello cellulare, rimodellando il tessuto osseo, “stressato” dalle condizioni biomeccaniche.
Le fratture ad alto rischio, invece, sono dette tali poiché potrebbero portare a complicazioni come la scomposizione secondaria o ritardo di consolidazione.
Il trattamento delle fratture da stress consiste nel ridurre i fattori stressanti ed evitare allenamenti dolorosi. Si sconsigli l’utilizzo di ghiaccio e di FANS (farmaci antinfiammatori non steroidi) poiché interferiscono con la guarigione dei tessuti.
Prima di riprendere la corsa, seguendo un programma di allenamento progressivo, è utile adottare una tecnica più protettiva per ridurre le forze applicate alle strutture interessate.
Le fratture da stress possono essere difficilmente visibili con la semplice radiografia e per questo motivo si suggerisce un esame più sensibile e specifico come la risonanza magnetica.